Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Della divinazione, II, 143
|
|
originale
|
|
143 Dicitur quidam, cum in somnis complexu Venerio iungeretur, calculos eiecisse. Video sumpa/qeian : visum est enim tale obiectum dormienti, ut id, quod evenit, naturae vis, non opinio erroris effecerit. Quae igitur natura obtulit illam speciem Simonidi, a qua vetaretur navigare? Aut quid naturae copulatum habuit Alcibiadis quod scribitur somnium? qui paulo ante interitum visus est in somnis amicae esse amictus amiculo. Is cum esset proiectus inhumatus ab omnibusque desertus iaceret, amica corpus eius texit suo pallio. Ergo hoc inerat in rebus futuris et causas naturalis habebat, an, et ut videretur et ut eveniret, casus effecit?
|
|
traduzione
|
|
143 Si narra che un tale, mentre sognava di congiungersi sessualmente con una donna, emise dei calcoli dalla vescica. Qui vedo la symp?theia: in sogno gli apparve una visione tale che l'evento realmente accaduto fu prodotto da un impulso della natura, non da un'illusione erronea. Ma quale forza naturale fece apparire a Simonide quel sogno dal quale fu sconsigliato di imbarcarsi? O quale connessione con la natura pu? aver avuto il sogno che, a quanto si tramanda, fece Alcibiade? Egli, poco prima di morire, sogn? di essere ravvolto nel mantello della sua amante. Quando il suo cadavere giacque buttato a terra con spregio, insepolto e abbandonato da tutti, l'amante lo ricopr? col suo mantello. Ci? dunque era stato determinato in precedenza e aveva cause naturali, oppure per un mero caso avvennero sia il sogno, sia l'evento?
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|